Non credi forse che la conoscenza o, meglio ancora, l’intuizione delle meraviglie nella nostra vita sia data a taluni come senso speciale? (Ernst T.A. Hoffmann)
Fino alla pubblicazione di questo libro, nel 1983, erano stati gli storici, in particolare delle scienze psicologiche e della medicina, a occuparsi di magnetismo. Clara Gallini, invece, legge il magnetismo con un approccio antropologico, individuando temi, quali il rapporto tra corpo e psiche, la logica e l’efficacia di prassi non solo terapeutiche, la circolazione di modelli culturali, la costruzione dell’immagine femminile, che possono essere fecondi anche da altri punti di vista. Raccontando le pratiche che dalla fenomenologia sonnambolica conducono alla sintomatologia isterica, il centro della ricerca diventa la modalità di controllo del corpo e della psiche della donna, da sempre, secondo la concezione cattolica e occidentale, emotivamente instabile e inferiore per natura. Confinata nel ruolo di moglie e madre nella famiglia borghese, l’espressione del suo disagio in termini somatici o di comportamenti trasgressivi rientrerà nel campo di competenza dei medici, che riconducono al patologico quanto prima poteva essere letto come «meraviglioso». Tentativo di dare espressione a quella parte non razionale dell’uomo senza ridurla a patologia, il magnetismo-ipnotismo propose una visione laica e unitaria dell’essere umano.
Trent’anni dopo, la nuova edizione di questo libro vuole essere un invito a riprendere a livello storico e antropologico quel filone di ricerca delle scienze umane che, interrotto dal freudismo (con la riproposizione come verità della scissione tra veglia-coscienza e inconscio animale-pazzo, inconoscibile), si interroga sul pensiero non cosciente.