Una donna modernissima si affaccia dal mito arcaico: è Lilith, la prima donna, che Dio formò dalla Terra e non dalla costola di Adamo.
La sessualità femminile è sempre stata l’ossessione della Chiesa cattolica, manifesta in un’ideologia per cui la donna era il male: assassina per gli aborti e untrice per le malattie veneree. Con l’avvento degli anticoncezionali e degli antibiotici il male è diventato “malissimo”, perché la libertà fisica offerta dalla scienza apre la possibilità della realiz- zazione di una realtà psichica femminile in grado di disobbedire a un potere maschile violento.
Un mito antichissimo e poco conosciuto rac- conta di questa ribellione. È la storia di Lilith, figura di origine mesopotamica, che fu la prima donna di Adamo, a cui lei non voleva essere sottomessa. Disobbediente, lo ab- bandonò nel paradiso terrestre e se ne andò. Dio allora creò Eva dalla costola di Ada- mo, perché non seguisse le sue orme. Per questo Lilith divenne nell’immaginario ebraico un demone, emblema di adulterio e lussuria, per poi subire nel cristianesimo una totale damnatio memoriae. Immagine femminile antecedente al peccato originale, riportata ora alla luce dalla poetessa libanese Joumana Haddad in questo volume.