Le parole sono più tenaci delle pietre, annodano fraterne consonanze con civiltà e popoli lontani nel tempo e nello spazio…
A chi sappia auscultarne come in una conchiglia il suono e trovarne l’etimologia, rivelano sensi preziosi per studiare le origini della nostra storia.
(Giovanni Semerano)
L’antichissima comune origine di Oriente e Occidente nell’originale e poco nota ricerca di Giovanni Semerano, filologo e linguista italiano scomparso nel 2005, è il filo conduttore di questo volume che delinea sotto una luce inedita l’immagine dello studioso, al di là di inveterati pregiudizi e di barriere ideologiche e politiche.
Storica del mondo antico, Ghetti guarda all’affresco di quelle civiltà che dal III millennio a.C. fiorirono nel Vicino Oriente – Sumeri, Assiri, Babilonesi, Ittiti, Ebrei, Fenici – e che come i Cretesi, i Cartaginesi, gli Etruschi si espansero nel Mediterraneo, seguendo la lente di Semerano, autore di volumi e saggi sulle origini della cultura europea e di dizionari etimologici delle lingue indoeuropee.
Nella ricerca del linguista, fondata su testimonianze dei classici greci e latini, su intuizioni di autori quali Leopardi e il giovane Nietzsche e sul metodo innovativo della linguistica storica, l’autrice indica una chiave per sciogliere interrogativi culturali, filosofici e archeologici sull’eredità dei popoli che tra il Tigri e l’Eufrate inventarono la civiltà urbana e la scrittura, e che con il poema di Gilgameš trasmisero la più antica epopea dell’umanità. E ripercorre la storia di un’antica frattura e di un’egemonia culturale che nel secolo scorso ha portato a esiti tragici, e che Semerano con i suoi illuminanti studi ha osato porre in discussione.