«È ormai tempo che la bioetica esca dalle stanze chiuse dei dibattiti colti; è tempo per la bioetica da supermercato e da bar, per cittadini esperti che, in sostanza, non hanno bisogno di tutori per decidere della propria vita, perché sanno assumere responsabilità e prendere decisioni da soli».
‘Bioetica’ è un termine nuovo per indicare questioni complesse, innescate dallo sviluppo di scoperte e conoscenze scientifiche e tecnologiche che riguardano la vita (bios) di ciascuno di noi: aborto, fecondazione assistita, cellule staminali, testamento biologico, eutanasia, diritto alla salute. Ciascun paese affronta in modo diverso i temi bioetici e regolamenta differentemente le pratiche che ne derivano; ciò che è autorizzato e legale in uno Stato può non esserlo in un altro.
Prendendo le mosse da esperienze vissute in prima persona, l’autrice racconta con passione la storia della nascita della procreazione medicalmente assistita in Italia, la lunga gestazione della Legge 40 e il fallimento del referendum contro di essa, cercando di spiegare come nel nostro paese le conoscenze scientifiche e la bioetica siano ostacolate da posizioni che, anziché informare i cittadini, nascondo e confondono.