La festa del sole, La notte dell’artista, Conoscenza d’amore, La rivolta della poesia. È ricca di immagini, fin dai titoli, la scrittura che Massimo Fagioli mostra in Left 2009, quarto volume dedicato agli articoli che il professore scrive dal 2006 tutte le settimane su “left-Avvenimenti”, nella rubrica ‘Trasformazione’. L’autore alterna immagini poetiche e intuizioni politiche, rigorose analisi filosofiche e raffinate elaborazioni di scoperte scientifiche, all’attualità della cronaca e della cultura: il caso di Eluana Englaro, il futuro della sinistra, il pensiero di studiosi come Severino e Ciliberto, il rapporto con i mass media e il ’68.
Come lui stesso racconta nei suoi scritti, a muoverlo fin dall’adolescenza è la ribellione a religione e ragione che hanno sempre annullato l’irrazionale, caratteristica esclusiva dell’essere umano e che egli pone alla base della teoria della nascita, secondo la quale la natura umana non è perversa, cattiva e distruttiva fin dall’origine. Il neonato nasce sano, ma può ammalarsi. Quindi diventa cattivo e distruttivo dopo la nascita, a causa della malattia. Quella ‘violenza nascosta nella realtà mentale’ che può essere affrontata solo se si distingue la differenza radicale tra negazione (credenza in ciò che non è vero) e rifiuto (opposizione e rivolta a ciò che si è visto e conosciuto come non umano).
Le idee esposte nel volume aprono anche nuove possibilità di comprensione sull’inizio e la fine della vita: «La possibilità di vita non c’è fin dallo zigote. Emerge nel tempo, dopo 24 settimane, quando la sostanza cerebrale può essere stimolata dalla luce perché si è formata la rétina”, afferma Fagioli, anticipando l’ipotesi che nella interpretazione dei sogni, “la risposta dello psichiatra quando ascolta la voce altrui in silenzio, è come se ricreasse il tempo che passa tra l’esistenza della luce che è lo stimolo luminoso per la rétina, ed il respiro. È un tempo misurabile in 30-45 secondi».