«I due uomini che si sono messi a parlare della vita a Lanzarote erano dei saggi. Insieme hanno attraversato parte di un secolo convulso, il Novecento, insieme sono cresciuti fino a raggiungere una statura che ha consentito loro di vedere cose che altri non intuivano neppure. Erano, sono, due voci autorevoli. […] C’è serietà e bellezza nella conversazione di questi due amici. Sono scrittori, si servono delle parole per spiegare il mondo, ma anche per dargli quella pennellata in più di cui ha bisogno e di cui in tanti sentiamo la mancanza». Dalla Prefazione di Pilar del Río
José Saramago parla, racconta, spazia su temi a lui soliti e insoliti, in modo sempre sincero e schietto: come lo si può essere solo con un grande amico. Così le parole, i commenti e le immagini fluiscono velocemente, uno dietro l’altro, in modo diverso da qualsiasi opera che il grande scrittore ci abbia lasciato. La scrittura, il linguaggio, la politica e il suo rapporto con la donna, la sua amata Pilar. Un libro breve ma intenso, un ritratto appassionato, scritto da chi conosceva e amava il grande scrittore da sempre, al di là di qualsiasi riconoscimento ufficiale, da chi, più di ogni altro, ne aveva condiviso e ne condivideva vita, idee e passioni.