Questo libro di Massimo Fagioli è composto da una lunga intervista che gli fu fatta nell’estate del 1979 dal filosofo Domenico Corradini e, attraverso 49 risposte, viene per la prima volta raccontata dal suo autore la ricerca che lo ha portato a formulare una teoria sulla realtà mentale degli esseri umani, quella che oggi è nota come Teoria della nascita.
Nel volume, dopo due importanti premesse, Fagioli espone innanzitutto la sua formazione di medico e di psichiatra attraverso il lavoro nel manicomio di Venezia e di Padova e nella clinica svizzera di Kreuzlingen, racconta poi il suo confronto con la filosofia contemporanea e in particolare con il marxismo e infine lo scontro con la psicoanalisi che lo ha portato a rifiutare tutta l’impostazione di questa per proporre un pensiero nuovo sulla mente cosciente e non-cosciente di uomini e donne.
Quarta:
La creatività è tale quando non è astratta e totalizzante, quando non c’è scissione tra corpo e mente, quando il fare è conseguenza del vedere, sapere, rifiutare l’amorfo, l’inanimato, il ripetitivo, lo stupido, il violento.
Però è come se il silenzio che circonda lo scrittore avesse la sua risonanza lontana nel silenzio che il neonato crea nell’annullamento totale della realtà che lo circonda.
Realtà inesistente che protegge la mente e la mano che segna le parole sul foglio trasformando i suoni in segni, in un misterioso ritorno al contrasto primario tra luce e buio ripetuto ogni volta che accostando colori diversi si distinguono gli uni dagli altri realizzando la propria immagine.