Solo realizzando profondamente che il cardine del problema riguarda i rapporti tra esseri umani si può trovare la strada per conseguire un sano ‘sviluppo sostenibile’, basato sul riconoscimento di un’uguaglianza umana profonda.
‘Clima in crisi’ è un’espressione più appropriata di ‘cambiamenti climatici’, rende di più l’idea del momento che viviamo. Solitamente la parola ‘cambiamento’ è usata con accezione positiva, ‘crisi’, invece, negativa. Ma in ogni crisi c’è sempre la possibilità di una trasformazione, a patto che la si affronti con grande vitalità, una buona conoscenza e avendone individuato i reali motivi.
L’attuale crisi climatica è unica nella storia, per velocità di realizzazione e perché è la prima indotta direttamente dagli esseri umani. I suoi effetti stanno già causando sofferenza e morte. L’immissione massiccia e sempre crescente dei gas serra in atmosfera negli ultimi duecento anni, alla base del global warming, è la causa fisica di questa crisi, ma le sole soluzioni pratiche/tecnologiche sono basi solide per realizzare la ‘rivoluzione verde’, la ‘transizione ecologica’ e il ‘futuro sostenibile’? I Fridays For Future dicono di no e gli autori sono d’accordo con loro. E allora, quali sono le basi veramente solide da cui partire? La domanda è complessa, la sfida sta nel reinventare il nostro essere umani su questo pianeta, per costruire un futuro degno di essere vissuto.