Amore e Psiche sono stati rappresentati dagli artisti fin dall’antichità, abbiamo infatti opere di provenienza etrusca, greca e romana. Nei secoli successivi, da Raffaello a Canova fino all’arte contemporanea, sono numerose e di grande valore le rappresentazioni della “coppia di amanti”, mentre minor fortuna ha avuto il racconto per immagini della storia che li vede protagonisti, soprattutto in epoche più vicine a noi e in ambito editoriale: questo volume è tuttora uno dei pochi libri illustrati sulla favola di Amore e Psiche.
Un testo senza tempo, quello di Apuleio, che l’autrice ha tentato di riportare alla sua probabile origine, ossia alla trama essenziale di una fiaba di tradizione orale comune a molteplici realtà storiche. Un simile “intreccio” fiabesco è infatti presente in narrazioni che compaiono nel corso dei millenni in tutto il mondo, dall’India, alla Scandinavia, dalla Siberia giù fino alla Sicilia e al Maghreb. Come ebbe a dire lo psichiatra Massimo Fagioli, «Psiche è una protagonista, che attraverso tutto il percorso della storia realizza la sua piena identità di donna».
Nella versione attuale della fiaba Annamaria Zesi ha scelto di utilizzare molti registri narrativi, tratti da varie fonti: dalle fiabe antiche di tradizione orale, dall’epica, dalla letteratura favolistica; ha mescolato lingua alta e bassa, affidandosi anche a espressioni sia popolari sia letterarie e concedendosi qualche libertà sintattica.
I disegni di Daniele Durante, più che illustrare, “interpretano” le scene e i personaggi della fiaba, svelandoli in modo originale nel tratto e nei colori prescelti.
TECNICA ILLUSTRAZIONI: tavole disegnate con varie tecniche.